UNDER THE WIRE | 26 e 27 Febbraio ore 21

Nel febbraio 2012 due giornalisti britannici entrano clandestinamente in Siria: sono la leggendaria corrispondente di guerra del Sunday Times Marie Colvin e il fotoreporter Paul Conroy. Il loro obiettivo è documentare la tragedia dei civili intrappolati nella città di Homs, assediata dall’esercito siriano. Under the Wire racconta con il ritmo di un thriller l’incredibile storia della loro ultima missione, avvalendosi di immagini inedite e delle testimonianze dei protagonisti: “Questa non era la guerra che io e Marie conoscevamo, questo era un massacro”.

I VILLANI | Giovedì 14 Marzo ore 20:45

“Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei!”
Per mangiar bene bisogna rispettare i tempi della cucina, bisogna rispettare le stagioni, la terra e il mare, tutto ciò che la modernità non fa più: lo fanno invece i “villani”.

Ore 20:45 presentazione dei “nostri” villani:
ANDREA CENACCHI dell’Agriturismo Podere Santa Croce
STEFANO CERUTTI presidente dell’Associazione delle Arti Contadine e produttore bio (Azienda Agricola Biologica Cerutti)
MICHELE NOVI rappresentante de L’Alveare che dice Sì

A seguire proiezione del docufilm I VILLANI di Daniele de Michele: l’esperienza di otto personaggi che portano avanti la loro battaglia quotidiana per rimanere ancorati alla cucina italiana e non cedere alla “globalizzazione” culinaria.

Come sempre…INGRESSO LIBERO!

SE LA STRADA POTESSE PARLARE

Negli anni Settanta, nel quariere di Harlem, la diciannovenne Tish aspetta un bambino dall’amore della sua vita, il fidanzato Fonny. Ma dovrà dirglielo attraverso un vetro, perché Fonny è stato incarcerato per un crimine che non ha commesso. C’è un poliziotto bianco di mezzo e far vincere la verità appare un’impresa sempre più difficile e costosa. Ma Tish non si arrende e la sua famiglia è con lei. Dopo aver vinto l’Oscar con Moonlight, Barry Jenkins porta sullo schermo uno dei libri più noti e apprezzati di James Baldwin, “If Beale Street Could Talk”. Un romanzo scritto dopo gli assassinii di Malcolm X e Martin Luther King e dunque intriso di tutta la disillusione e la rabbia che quel momento storico poteva ispirare nella comunità afroamericana e non solo, eppure un romanzo pieno di amore. Jenkins sullo schermo prova a fare lo stesso, mescolando due piani temporali vicini tra loro ma lontani per temperatura emotiva, per raccontare tanto la passione giovanile e la voglia di futuro quanto l’ingiustizia di far parte di una parte di popolazione spinta in ogni modo a vivere nella paura.